I Barboni dell’Anima

Alessandra

Li ritrovi ovunque, appena fermi un attimo la tua attenzione là, come butteresti lo sguardo entrando in una grande stazione di treni per capire che ci sono anche loro – i barboni – ai margini del viavai continuo e della vita, che tanto già te li aspetti. Questi invece vestono bei corpi e fanno vita apparentemente normale, ma appena ti soffermi un poco tra la gente, riconosci anche loro – i barboni dell’anima – e se stai a guardar il loro mondo scopri che son fermi e identici a loro stessi da chissà quanto, imprigionati dentro vite sempre uguali. Le loro abitudini si sono impossessate dei corpi, le tante quotidianità li hanno fagocitati nel vortice grigio di mille giorni tutti uguali.

E guai a interromere la loro lenta ed inesorabile implosione – o almeno loro ti spiegheranno che non possono e sarai tu a non capire. Si sono fermati e stanno come stanno in vetrina le bambole nello scaffale, batterie scariche, incantate ad aspettare che qualcuno le porti via, ma intanto la polvere le ricopre.

Così guardi le tue mani – una dopo l’altra – ché ti sembravan grandi e forti, ma non sai che fare. Allora domandi loro – “Cosa fai là?”  – “E’ ovvio! Vivo!” – ti rispondono come se vita quella fosse e ti guardano interrogativi come se fossi tu lo strano. Così non spezzerai l’incantesimo che li ha stregati.

Son anime perse e tu andrai via impotente – e assorto – guardandoti le mani.

 

Un commento:

  1. Barboni dell’anima!

    siamo sicuri di non esserci dentro anche noi?
    cosa facciamo per spezzare le nostre abitudini?

    ma abbiamo veramente il coraggio di un’azione piu’ forte del vortice grigio?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*