Dai prati prealpini di Sant’Antonio Tortal occorre discendere un ripido versante, ed andare giù nella valle fino a toccarne il fondo, fino a dove s’insinua tra le rocce erose il torrente Ardo, per scoprire e lasciarsi affascinare da queste variopinte forre, tanto attraenti fonti di frescure d’estate, quanto inospitali e gelide rocce d’inverno, di quel gelo che penetra le ossa e rende il luogo viscido e maledetto, maledizione che non abbandona l’animo nemmeno al commiato dall’incantato luogo, per la ripida e dolorosa risalita da affrontare al ritorno.
Per chi gradisce qualche notizia tecnica, veda http://www.infodolomiti.it/dolomiti.560001552-0.run