La notte sprofondò silente nell’oscurità, fino a quando un’aura lunare prima disegnò le guglie, poi s’alzò decisa a schiarire anche i contorni del versante e a nulla servì l’opporsi di quattro stracci di nuvole spazzati dai venti d’alta quota, pochi resti del rovescio pomeridiano che ci sorprese sul cammino alcune ore prima. Così la luna diede un pelo di luce sulle vette e sui prati, sulle casere, sulle vacche al pascolo, sulla nostra baita e sulla camerata sottotetto, protetta da tronchi d’abete, che ristorò – almeno fino all’alba – me ed i miei compagni d’escursione.
Come sempre descrivi con una poesia il nostro faticoso sentiero e le meraviglie che ci ha restituito.
Io, per fortuna, c’ero!
Grazie Max
Anch’io c’ero per fortuna! ^_^
Beh, personalmente – se potessi – andrei per rifugi tutti i finesettimana…
🙂
Fantastica alba indimenticabile complimenti per le foto, ero nel rifugio con voi e mi sono alzato prima…..Ciao Enrico