Alice Non Sta Più nel Paese delle Meraviglie

Alice

Alice

Non era la vita che aveva desiderato, Alice. Lei aveva sognato qualcosa di diverso, di normale soprattutto. E per tanto tempo ci aveva creduto e ci aveva speso tutte le sue energie. Ed era stato bello – forse – e forse quella era stata in fondo la felicità. Ma ora? che cosa aveva ottenuto? dov’era arrivata? e cosa le era rimasto? Non era arrivata da nessuna parte ed era rimasta improvvisamente a piedi. Gli uomini le avevano portato via i suoi sogni, le certezze e la sua fiducia negli altri, e tutto questo succedeva mentre i suoi genitori non se la passavano di certo meglio, si erano infatti separati pure loro, dando una spallata a ciò che di lei fragilmente rimaneva in piedi già a stento e scardinando anche l’ultimo paletto che l’aveva tenuta in qualche modo ancora stabile.
Ed ora che la vita s’era messa a correre sempre più veloce, si ritrovò a piedi nudi sul ciglio di una strada di periferia, a fissar un orizzonte sempre più lontano, dapprima con rabbia, poi con tanta voglia di tornare a chiudere gli occhi e sognare ancora, senza però avere più molta energia per farlo.
Stette così per un tempo indeterminato – non saprei dir quanto – ma non fu certo per sempre. D’altronde aveva sempre avuto anche un temperamento tutto suo, di quelli tenaci e combattivi, di quelli che la sofferenza e la fatica non li intimidiscono, destinati a conquistare sempre qualcosa e per questo a percorrere nuove strade ed altre vie.

Così un giorno che la vidi passare feci pure fatica a riconoscerla. Si muoveva leggera come una foglia e teneva ancora i capelli ramati lisci che così le oscuravano parte del viso, ma esso non vi rimaneva nascosto, anzi le brillava addosso ed emanava una sua luce. Aveva semplicemente smesso di voltarsi indietro. Stava a testa alta e rilassata ed aveva l’aria serena e consapevole di chi si è lasciato alle spalle la parte peggiore della vita per abbracciare ciò che di buono rimaneva da gustare, senza rancore, con una forza interiore che la potevi percepire sulla tua pelle.

E ciò la rendeva ancora più bella.

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