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Venezia è la città straordinaria di un popolo di abitanti che pur se chiassoso e chiacchierone, scompare ogni giorno letteralmente inondato da migliaia di turisti che invadono calli, ponti e canali…
La ragazza infine si sedette, stanca. Le ronzavano intorno ancora quelle rabbiose parole versatele addosso ancora una volta e sporche di lui, pregne del suo odore, che l’avevano avvelenata tante, troppe volte… ma solamente ora si rendeva conto che era di nuovo sola, in compagnia ancora di un’altra storia finita.
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Venezia è la città straordinaria di un popolo di abitanti che pur se chiassoso e chiacchierone, scompare ogni giorno letteralmente inondato da migliaia di turisti che invadono calli, ponti e canali…
Quando l’austera e severa madre, dopo cena, lo sorprese amoreggiare con la figlia più piccola, lasciò i due giovani sgomenti ed inorriditi. Era una signora distinta, una professoressa, perbenista e bigotta. Sbraitò sconvolta e scappò incredula, furiosa, al piano di sotto. Furono attimi di assordante silenzio.
Il Sole, nella sua regale potenza e suprema energia, conosceva bene i delicati fiorellini del Pianeta, tanto deboli quanto caparbi e ardenti dal desiderio di sbocciare. Sbocciare non era però così semplice, poiché ciò comportava tanta fatica e grande impegno di forze da parte di tutta la pianticella: le foglie dovevano assorbire i raggi solari per irrobustire il fusto, le radici dovevano trarre nutrimento da Madre Terra, infondendo linfa vitale…
L’aria torbida e pregna di umidità ancora pungente continuava ad avvolgere in una coltre fredda e lattiginosa la pianura lungo la strada nonostante fosse oramai tarda mattina. Il grigiore invernale delle case e dei vasti terreni incolti sembrava quello delle vecchie fotografie di altri più fertili momenti. Tutto ciò non mi rallegrava affatto; anzi, quella melanconica visione amplificava la tristezza del paesaggio. Nonostante tutto, si spandeva nel mio cuore e…
Qualche tempo fa mi trovavo a passeggiare tra le giornate tutte uguali, senza nè gioie nè dolori, tanto che pareva fin reale avanzare lentamente in un viale freddo e umido, dove alberi, immobili e senza foglie – uno dopo l’altro – puntavano i loro rami silenti quasi a giudicare la miseria dell’umana sorte.
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