Muto ancora un’ultima volta in primordiale alieno e rifuggo dal caos infinito di nastri d’asfalto, intossicato da scarichi gassosi di strani loculi di lamiera mobili che muovono con incastro perfetto maschere relegate a protezioni inutili di fragili tessuti cerebrali a cui è stata via via venduta l’esperienza virtuale – preferita a quella corporea, rischiosa avventura che scuote e stabile non sembra – e che ha ingannato pure me così che presto ritornerò da questo mondo così straniero per rinchiudermi di nuovo nel rifugio e stupido letargo in tranquilla attesa dell’ultimo mio tempo.
🙁
ancora triste…
massi che succede??