Mi Sento Così Sola

Beatrice

Tanti anni fa soffrivo seriamente di solitudine, ma così tanto che spesso mi rinchiudevo pure in casa e non uscivo neanche con la forza. Sì perché di solito oltre a farci diventare tristi ed infelici, la nostra solitudine spesso ci fa provare vergogna. Io – almeno – mi vergognavo moltissimo. Pensavo non era possibile che uno come me potesse sentirsi solo, pur se sano giovane sensibile e neanche bruttobrutto, nè tanto stupido. Era ingiustificabile! Così non uscivo mai nei momenti di solitudine ‘acuta’ per timore che qualche conoscente si accorgesse della mia condizione. Ciò mi isolava ancor di più in un circolo dantesco di dannazione eterna che non auguro a nessuno.

Così quando ho letto ieri sera tardi – tra i tanti sassolini notturni che saltellano sul mare piatto di facebook – un’affermazione pubblica di solitudine, “mi sento così sola”, subito mi sono ricordato della mia, vergognosa, di tanti anni fa. E mi sono rigirato nel letto un mucchio, a riflettere su quella umanissima persona che – anche se da dietro un monitor – aveva avuto il coraggio di esternare un simile sentimento, una richiesta di umanità, di calore, di senso, di contatto umano e di dialogo profondo, ma diretta e che più semplice di così non si può. Mi sarei alzato dal torpore immediatamente, mi sarei rivestito, avrei preso l’auto ed le avrei suonato il suo campanello di casa con due birre, per condividere insieme due chiacchiere e un sorriso. E magari veniva fuori che la solitudine non è neanche così malvagia, che col tempo insegna a vivere e aumenta la sensibilità umana; che insegna ad andare incontro agli altri e ad amare, a capire che gli altri spesso si sentono soli tanto quanto noi, a comprendere le persone, anche quelle apparentemente più forti, e sentire che sotto una dura corazza, spesso c’è un cuore ferito o forse semplicemente che sa vibrare alla vita.

Perciò, quando incontri una persona – anche se non diresti e all’apparenza parrebbe del tutto normale oppure la vedi distaccata, altezzosa e irraggiungibile – tieni aperta comunque una porta del cuore che c’è anche la possibilità che del tuo amore abbia un immenso bisogno e che lo nasconda per amor proprio, o per vergogna, o forse che sia momentaneamente distratta dalla serenità contagiosa per quello stesso, innocuo, incontro.

 

2 commenti:

  1. Vincenzo Trevisan

    Scusami sono passato per caso sul tuo link…. ma che palle di racconto! Cosa c’entra con la foto???

  2. Piacere di conoscerti Vincenzo che palle! Buona giornata anche a te!
    🙂

    Il testo è per me la parte fondamentale di questo post ed ho trovato che fosse interessante averlo accostato alla fotografia di una giovane e bella donna, dall’apparenza elegante, ma distaccata, altezzosa ed irraggiungibile.

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