Sulla Pelle Viva

Lucija

Lucija

Di primo acchito potrei dire che sono uno spavaldo, forte e sensibile, e che, vista l’esperienza accumulata negli anni e dopo aver vissuto tante esperienze, non v’è nessuno che possa scalfire la mia corazza, sicuro di essere finalmente fuori pericolo e non possa mai più succedere di ritrovarmi vulnerabile.

E invece – inspiegabilmente – arrivano quei periodi d’insostenibile fragilità che mi costringono a rintanarmi in un angolo del cuore, in cui sprofondo con timidezza infinita. Mi ritrovo nudo ed ipersensibile alle anime che mi sfiorano, che per qualche motivo s’agganciano alla mia e mi inebriano d’un profumo che permane e che a stento si dissolve.

Il profumo d’un sorriso inconsueto, d’un sguardo distratto, dell’eco soave d’una parola, oppure anche solo d’un silenzio incantato tra due respiri: a volte sono questi i dettagli minimi che impercettibilmente mi toccano i “nervi scoperti”, quei punti indifesi che di solito proteggo con cura e che invece sorprendo tragicamente indifesi e vulnerabili. E’ in questa fragilità che mi nascono nel cuore ogni sorta di slanci fantastici, sogni improbabili e desideri irrealizzabili. E sul momento, mi pare pure impossibile – anche a pensarci bene – che siano solo incredibili voli di fantasia!

Son lunghi attimi di caos totale – e di spavento! – in cui anche un semplice respiro duole e può graffiare un cuore gonfio di malinconia.

E’ allora che chiedo disperato aiuto alla ragione (dov’era finita? Distratta e assente!), così che – con la sua lucida forza – possa riguardare tutta ‘sta fragilità: la studio e la confronto, la peso e la misuro, bramoso di sapere quanta parte v’è dentro di verità, quanta di veleno e quanta di brividi sopra la follia. Essa a volte è arcobaleno e a volte è fardello: mi fa – allo stesso tempo – ricco e fragile, forte e sensibile. Fa parte del mio essere, m’illumina i giorni di sogni, mentre nelle notti mi rinforza e tempra lo spirito.

Così che, poi, a ragion veduta – e se proprio devo trarre da questi sbalzi d’umore una qualche sorta d’insegnamento – direi che le fragilità sì, mi strapazzano e mi sciupano, mi innalzano prima vertiginosamente in aria e poi mi sbattono giù violentemente al suolo (e là mi scuotono e mi percuotono come battipanni sui tappeti), ma son emozioni sulla pelle che mi donano anche l’impagabile gioia di vibrare e di essere profondamente vivo.

 

Un commento:

  1. Alessandra Antinucci

    Questo tuo testo mi ha commossa….le tue parole le ho sentite mie…la tua fragilità è anche la mia in questo momento…Ciao Massimo

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