Ancora, Fragile

Luci e ombre alla fine d’una splendida giornata di sole


Ancora succede d’esser così fragile. Alla mia pesata età pensavo ormai esaurito questo brivido d’infinita isolata piccolezza che invece indugia e mi pervade, che mi gela le membra, mentre esse stesse tendono invano verso chi invece s’allontana, creando un attonito vuoto. L’anima è stanca di ridicoli slanci, stanca d’aver goffamente teso mani che già un tempo ed ancor ora sono incomprese, ora derise, ora ancor più pateticamente ignorate o non viste. Debolezza mia ora ti chiedo – subito! – d’allontanarti al più presto, poiché non cede alla solitudine chi non le fa spazio intorno, non si sente fragile chi non dà occasioni nè tempo alle aspettative, non sprofonda nella sconsolazione chi non fa dipendere da estranei la propria felicità.
Mentre il buio penetra nella notte e fari d’auto sfrecciano lampi di luce al passaggio, questi pensieri ad uno ad uno si spengono, a poco a poco.

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